La storia del Cubotto InCampagna
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La storia del Cubotto InCampagna

Se dico InCampagna, tu cosa rispondi? Cubotto, ovviamente! I motivi sono tanti, ma qui abbiamo deciso di raccontarti la storia del Cubotto. Da dove nasce e perché è così speciale per noi. La parola passa quindi a uno dei suoi inventori, Andrea, che ci racconta tutto…partendo proprio dalle origini di InCampagna!

Gli imballaggi che si usano nei magazzini di confezionamento della frutta sono fatti per essere impilati in maniera omogenea su una pedana di legno, quindi la dimensione della base non offre molta scelta. L’altezza del cartone, del cestello o della cassa in legno, invece, ha tante varianti quanti sono i centimetri dell’altezza massima che essi possono raggiungere…I cartoni più alti, quelli la cui altezza somiglia alla profondità della base, nel gergo dei magazzini in cui si confezionano gli agrumi vengono detti cubetti (nel senso di piccoli cubi).

Agli albori del progetto InCampagna, quando mio padre (Il mitico Comandante ed esperto produttore), Alessandro (il nostro grandissimo Mastro) ed io eravamo girovaghi per magazzini che ci offrivano qualche servizio ed un po’ di spazio per lavorare, scegliemmo proprio questo tipo di imballaggio per confezionare le nostre arance, destinate per lo più ad arrivare a casa di amici, parenti e G.A.S.

La cosa può sembrare semplice, ma non lo è… ecco perché è doverosa una breve premessa storica. Nel rispetto della tradizione (antica e prestigiosa) dei confezionatori di agrumi lentinesi il cubetto si usa per contenere alla “rinfusa” (disordinatamente) arance di calibro medio o piccolo, destinate a canali commerciali, diciamo, “dozzinali” (bar che fanno spremute, mense scolastiche, ecc.). La merce più bella – cioè grande – viene invece accuratamente divisa per calibro e con grande precisione, disposta ordinatamente in vassoi che ne mostrino tutta la bellezza, magari (un po’ di tempo fa) decorata con “veline” usate per evidenziare il marchio del magazzino (e nascondere qualche difetto).

Ma noi, essendo produttori, non avevamo alcun interesse a suddividere il nostro prodotto in categorie e sottocategorie merceologiche. Le arance crescono grandi, medie e piccole sugli stessi alberi, perché dividerle in categorie e sottocategorie? Magari con il rischio di vendere solo quelle grandi, o solo quelle piccole…e le altre? Mica puoi raccogliere per calibro…e se raccogli tutto per venderne solo una parte, che farne del resto? Lo devi svendere prima che si rovini…insomma, meglio di no!

La soluzione più logica ci è sembrata quella di seguire la nostra strada. “Non dividiamole per calibro, togliamo solo lo scarto e mettiamole per come sono naturalmente (grandi, medie e piccole) in una cassa in cui possano stare comode”. Il cubetto. Neanche a dirlo le maestranze ed i loro datori di lavoro hanno subito storto il naso davanti a questa eresia. Mettere arance di ogni calibro in un cubetto. Cosa mai vista! Il cubetto è per la frutta da spremere, non per fare altro. A questo punto, certi della nostra scelta, per non creare confusione e tirare fuori questa idea dalla sua astrattezza, mi sono avvalso dell’aiuto della semantica e le ho dato un nome… “No, no, mastro, non è un cubetto, quello è il nome di un imballaggio, si sa..  no, non sono arance da spremere e neanche da tavola… Mastro, quello è un CUBOTTO!  Mai sentito dire..? Ma come… il Cubotto…  sono agrumi di calibro misto (compreso tra X e Y mm), confezionati alla rinfusa in un imballaggio di cartone 30x40x25,5 cm. Semplice no? Possiamo cominciare? Perfetto, dobbiamo farne 20 di cubotti,  sa, è il primo gruppo di acquisto che compra da noi, queste arance vanno a Milano… cerchiamo di fare bella figura. Ti raccomando, mastro, niente “farfalla” mentre lo riempie, non metta le arance piccole sotto e quelle grandi sopra, faccia al contrario, così non facciamo la solita figura da furbetti… sa, il cubotto è una cosa seria…”

Adesso cosa aspetti componi il tuo CUBOTTO!