Non rifiutarmi: Kalat Impianti dice la sua
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Non rifiutarmi: Kalat Impianti dice la sua

Non rifiutarmi: Kalat Impianti dice la sua! In una regione, come quella siciliana, infrazionata su vari fronti per la gestione dei rifiuti, abbiamo deciso di cominciare a raccontare di realtà in controtendenza o che comunque provano a migliorare la situazione.

La gestione dei rifiuti in Italia è sempre problematica e in Sicilia ancora di più. Nonostante i dati confortanti su una maggiore attenzione alla differenziata e alla crescente gestione dei rifiuti organici, la strada per la diffusione di un vero e proprio processo circolare sembra ancora lunga benché sempre più praticabile. Tra le regioni italiane, la Sicilia è forse la regione messa peggio, con pochi casi virtuosi che spuntano come fari tra un mare di comuni che ricevono infrazioni per una gestione malsana dei rifiuti. L’Italia tutta si trova però in una situazione certamente poco confortante, con infrazioni di varia natura tra cui anche quella legata alla presenza di discariche non in regola con costi che risultano esorbitanti e decisamente insostenibili.

Per cominciare a tracciare un percorso di gestione efficace dei rifiuti, abbiamo deciso di visitare l’impianto di compostaggio e differenziazione più vicino alla sede di InCampagna, la Kalat Impianti S.r.l., il Centro Integrato Impianti di proprietà  dei 15 Comuni del Calatino Sud Simeto, attualmente nella disponibilità  di Kalat Ambiente SRR s.c.p.a., società a sua volta totalmente partecipata dagli stessi comuni. Dal giugno del 2017, la Kalat Impianti gestisce il servizio di porta a porta per una gestione più efficace dei rifiuti. Abbiamo chiesto a Claudio Grosso, responsabile commerciale e comunicazione della Kalat Impianti di darci qualche informazione in più rispetto all’impianto di compostaggio e di differenziazione nonché qualche opinione sull’attuale gestione dei rifiuti in Sicilia. Ecco cosa ci ha risposto.

Dr Grosso ci racconti di Kalat Impianti

Kalat Impianti è una struttura composta da un impianto di compostaggio ed un impianto di selezione. Riceve i rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate e riesce a trattare 42.000 tonnellate di rifiuti all’anno, evitando il loro conferimento in discarica. Per la posizione della struttura, centrale rispetto a vari comuni del bacino, riusciamo ad essere anche efficienti ed environmentally-friendly anche nell’utilizzo dei mezzi di trasporto.

La Kalat impianti gestisce il territorio che coincide con uno dei 27 ATO siciliani, riuscendo a garantire una effettiva copertura del territorio con i servizi di gestione dei rifiuti offerti. Purtroppo non è sempre così. Non essendoci stata un’efficace programmazione regionale, gli impianti esistenti sono pochi – 5 sui 30 pianificati – e comunque insufficienti a garantire una completa copertura territoriale.

La Kalat Impianti è una società partecipata, dunque di natura pubblicata, ma alcuni degli impianti esistenti in Sicilia sono privati. Più del pubblico, il privato può dover affrontare maggiori problematiche legate alla gestione degli odori e a quella del sovvallo, ovvero la gestione del rifiuto non riciclabile. Ad esempio, spesso le utenze domestiche fanno l’errore di collocare il materiale organico dentro le buste di plastica non biodegradabili. La plastica che si ritrova nel compostabile non può essere più riutilizzata e quindi deve finire in discarica. Inoltre la pulizia del compost da elementi non biodegradabili ha certamente un ulteriore costo di gestione. Il nostro servizio a Scordia, per esempio, prevede che le utenze abbiano ricevuto un cestino dove poter collocare i vari tipi di rifiuto, raccolto a turno a cadenza programmata, senza l’inserimento di buste. L’organico dovrebbe essere inserito nel cestello e raccolto dal nostro servizio. A questo punto il cittadino dovrebbe provvedere ad una pulizia del cestello per inserire gli altri materiali da differenziare. Purtroppo questo comportamento non è ancora chiaro. Ecco perché capita di ricevere il cestello con le buste di plastica non biodegradabili.

Rispetto al compost che produciamo, il nostro impianto, attivo dal 2005, riesce a produrre circa 8000 tonnellate di compost che distribuiamo ad un prezzo “politico” agli agricoltori della Sicilia Orientale.

La gestione efficiente delle differenziata porta poi un vantaggio ai comuni gestori. Caltagirone per esempio è riuscita ad abbassare le tasse di più dell’8% ed ha generato nel bilancio del comune un avanzo di più di €600.000, ovviamente reinvestibili per altri servizi.

Come funziona il Processo di compostaggio?

I rifiuti organici, provenienti dalla Raccolta Differenziata, vengono disposti a cumuli dentro il capannone in corrispondenza degli insufflatori di aria calda in modo da raggiungere una temperatura fra 50° e 60° e vengono periodicamente rivoltati. Questo processo accelera la degradazione biologica del rifiuto avviandone la trasformazione. Ultimato il processo di degradazione biologica e fisica il materiale viene selezionato in due fasi attraverso una prima vagliatura grossolana (maglia cm 8), ed una successiva vagliatura più fine (maglia cm 1). A questo punto viene lasciato a maturazione per 60 giorni.

Il rifiuto organico, prodotto dalle famiglie, si è così trasformato in un Ammendante Compostato Misto, (compost), un fertilizzante da utilizzare nelle attività  agricole. L’ottimale rapporto Carbonio/Azoto favorisce una efficace mineralizzazione del compost che permette a questo di diventare un eccezionale strumento per correggere l’acidità  del suolo su cui questo materiale viene distribuito. Inoltre, la presenza di microrganismi favorisce la decomposizione microbica della sostanza organica permettendo così la creazione di un prodotto finale con una elevatissima microporosità . Queste caratteristiche rendono l’ammendante compostato misto (compost) ottimale per contrastare la desertificazione in terreni particolarmente aridi.

 

Qualche consiglio che vuole fornirci per una migliore gestione dei rifiuti e un supporto ad una diffusione di un’attività di riciclo più efficace?

Innanzitutto, se tanto si voglio utilizzare buste, che siano di plastica biodegradabile. Per esempio, nei supermercati si trovano le buste di plastica, il cui materiale è decisamente poco environmentally-friendly. Utilizzare le buste biodegradabili per la raccolta del compost è poi importantissimo.

Poi ritengo necessario promuovere una educazione culturale alla differenziazione dei rifiuti. C’è ancora poca informazione e soprattutto ci sono poche attività di sensibilizzazione su come conferire i rifiuti di varia natura. Un sostegno in questa direzione è sempre gradito.

In terzo luogo, è cruciale fare attenzione alla gestione effettiva dei servizi di differenziazione forniti. Per esempio, se chiedi ai cittadini di differenziare i rifiuti e di gestire l’organico, senza poi avere gli impianti adeguati per gestirlo in modo opportuno, provochi un danno culturale incredibile e un blocco alla diffusione di una gestione virtuosa dei rifiuti. La trasparenza e la credibilità diventano un elemento imprescindibile per intraprendere azioni virtuose in questo ambito. 

 

A chi chiedere per avere informazioni su come gestire al meglio i rifiuti?

Sia sul sito Kalat Impianti che su Kalat Ambiente, c’è una sezione di domande frequenti dove è possibile leggere alcune risposte. C’è poi un manuale scaricabile a supporto del servizio porta a porta e un numero verde da contattare: 800 19 80 88